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Bandiere LGBT: guida alle varianti e significato

Giugno è agli sgoccioli e si sta così per concludere il mese del Pride, o come è meglio conosciuto a livello internazionale il Pride Month, con la Giornata Mondiale dell’Orgoglio LGBT del 28 Giugno a coronare il tutto. 

In questo mese, ormai da anni, le piazze si riempiono di colori, di musica e di bandiere in un clima di festa, per celebrare l’orgoglio della comunità LGBTQ+ e, in un senso più ampio, per celebrare valori quali l’amore, la libertà, l’uguaglianza tra tutte le persone, indipendentemente dalla loro origine, dal loro genere o dal loro orientamento sessuale. 

Il Pride Month è quindi il mese dove prima di tutto si celebra l’amore e dove si rivendicano i diritti civili, attraverso iniziative e manifestazioni che aiutino ad aumentare la sensibilità verso questi temi, con la speranza che un giorno chiunque possa sentirsi davvero libero e orgoglioso di essere sé stesso. 

Noi vogliamo “celebrare” il mese del Pride quasi concluso, a modo nostro, concentrandoci ovviamente sulla simbologia e quindi sulle bandiere LGBT che si vedono sventolare durante le manifestazioni.

Le bandiere LGBT

Il mondo delle bandiere LGBT è estremamente variegato e, nel corso degli anni, si è ampliato sempre più con la nascita di nuove bandiere, ognuna con l’obiettivo di risultare inclusiva e rappresentativa per specifiche comunità.

Non solo la ormai celebre bandiera LGBT arcobaleno, quindi. Oggi le bandiere LGBT sono un’esplosione di colori, alcuni ricorrenti, alcuni sempre diversi, ma mai casuali. 

In ogni bandiera LGBT ogni colore ha uno specifico significato o rappresenta una particolare comunità.

È interessante quindi conoscere tutte le varianti delle bandiere LGBT, per scoprire il significato di ognuna. Partiamo dalla prima in assoluto: la bandiera LGBT “Pride Flag”.

Pride Flag

La Pride Flag è la prima bandiera LGBT ad aver visto la luce. È una creazione dell’artista e attivista Gilbert Baker che, in occasione del Pride di San Francisco del 1978, si ispira all’arcobaleno per disegnare una bandiera per la rappresentare la comunità gay.
La bandiera infatti non riprende esattamente gli stessi identici colori dell’arcobaleno, ma aggiunge il rosa nella prima banda in alto. 

Nella primissima bandiera LGBT, prendendo i significati di ogni colore possiamo comprendere l’alto valore simbolico: il rosa rappresenta la sessualità, il rosso è simbolo di vita, l’arancione simboleggia la salute, il giallo la luce del sole, il verde la natura, il turchese l’arte, il blu è sinonimo di serenità, mentre il viola rappresenta lo spirito. 

Questa tuttavia è solo la prima bandiera LGBT che, nel corso degli anni, passerà tra tante evoluzioni e varianti.

Traditional Pride Flag

La bandiera LGBT per eccellenza come la conosciamo oggi e forse la più celebre tra tutte. La Traditional Pride Flag nasce nel 1979, come naturale evoluzione della Pride Flag, un’evoluzione dovuta soprattutto a questioni tecniche che spingono ad eliminare il rosa (spesso complesso da stampare e riprodurre) e il turchese (per un migliore risultato visivo). 

La bandiera LGBT quindi non perde i significati ad essa associati, ma si semplifica, anche per facilitare la riconoscibilità.

Progress Pride Flag

La “Progress Pride Flag” è una variante di bandiera LGBT introdotta recentemente per creare una versione ancora più inclusiva. 

In questa bandiera cambiano anche le forme e alle 6 bande della Traditional Pride Flag si aggiungono altri 5 colori disposti però a formare un triangolo. 

Di questi 5 colori aggiunti, il rosa chiaro, l’azzurro e il bianco rappresentano l’orgoglio trasgender, mentre il nero e il marrone rappresentano le minoranze etniche e i malati o le vittime di AIDS. 

More Colour, More Pride Flag

Questa bandiera LGBT è stata presentata per la prima volta dalla Città di Philadelphia durante il Pride Month del 2017.

Anche questa variante parte dalla Traditional Pride Flag, alla quale vengono aggiunte due bande sull’estremità superiore, una marrone e una nera, per rappresentare le persone LGBT+ nere, con un messaggio di inclusività non solo legato a genere o orientamento sessuale, ma anche all’etnia. 

Lesbian Pride Flag

La Lesbian Pride Flag rappresenta la comunità lesbica e femminista ed è solo una delle tante varianti che si sono succedute nel corso degli anni. 

In questa versione, in cui sono le tonalità di rosa a prevalere, i 7 colori insieme rappresentano aspetti alla base della comunità lesbica come il senso stesso di comunità, l’indipendenza, la non conformità di genere, la pace, l’amore, il sesso e la femminilità.

Bisexual Pride Flag

La Bisexual Pride Flag è una delle bandiere LGBT con il minor numero di colori, soltanto tre, ma incorpora anche visivamente una simbologia molto forte. 

Nata nel 1998 da Michael Page, la bandiera rappresenta la comunità bisessuale attraverso l’uso dei due colori più comunemente usati per rappresentare uomo e donna, il blu e il rosa, che si fondono però nel color lavanda, a rappresentare l’attrazione per entrambi i sessi. 

Trasngender Pride Flag

Questa bandiera LGBT+, pensata da Monica Helms, è apparsa per la prima volta durante il Pride del 2000 di Phoenix, Arizona.

La bandiera composta da 5 strisce, due azzurre, due rosa e una bianca al centro, rappresenta tutta la comunità transgenere e racchiude al suo interno un bellissimo messaggio di inclusività e rappresentazione, come ha spiegato anche l’ideatrice: 

“L’azzurro è il colore tradizionale per i maschi, il rosa lo è per le femmine e il bianco nel mezzo è per coloro che stanno transitando, per quelli che sentono di avere un genere neutro o nessun genere, e per coloro che sono intersessuali. La sequenza è tale che non importa in che modo la si veda, poiché sarà sempre corretta”.

Non-binary Pride Flag

La Non-binary Pride Flag è stata creata nel 2014 da Kye Rowan, di soli 17 anni, per rappresentare tutte le persone che si identificano come non-binarie, indipendentemente dall’orientamento sessuale. 

I quattro colori presenti sulla bandiera (giallo, bianco, fucsia e nero)  rappresentano ognuno un differente tipo di identità non binaria.

Genderqueer Pride Flag

Creata da Marilyn Roxie nel 2011, e quindi antecedentemente alla Non-Binary Pride Flag, anche questa bandiera LGBT è nata originariamente per rappresentare la comunità genderqueer e più in generale tutte le persone che non si identificano nel genere binario. 

Tuttavia, con la crescita della comunità Genderqueer, la bandiera è diventata simbolo di questa specifica comunità, portando persone non binarie a non sentirsi rappresentate a pieno dalla bandiera. Proprio qui si trova quindi l’origine della Non-binary Pride Flag citata precedentemente.

La bandiera Genderqueer mostra 3 colori: lavanda per l’androginia, bianco per l’identità di genere neutro e verde per le persone che non si identificano nel genere binario. 

Genderfluid Pride Flag

Questa bandiera LGBT creata da JJ Poole nel 2013 rappresenta le persone che non si riconoscono in un genere, abbracciando l’idea di un genere fluttuante (genderfluid).

In questa bandiera il rosa rappresenta la femminilità, il blu la mascolinità, mentre il viola simboleggia entrambi. Uniti a questi, troviamo il nero che simboleggia tutti i generi e il bianco che rappresenta l’assenza di genere. 

Straight Ally Flag

Questa particolare bandiera, sempre più presente nelle manifestazioni LGBT, racchiude un importante messaggio di inclusività, di aumento di sensibilità e consapevolezza nella società su questi temi. 

La bandiera rappresenta infatti tutte le persone eterosessuali che hanno volontà di supportare attivamente la comunità LGBTQ+. 

Sulla bandiera si nota una lettera “A” stilizzata, con i colori della Traditional Pride Flag, che simboleggia l’Attivismo, mentre il bianco e il nero rappresentano l’orientamento sessuale. 

Intersex Pride Flag

Creata nel 2013 da Morgan Carpenter, questa bandiera rappresenta una comunità che si stima essere tra lo 0,05% e l’1,7% della popolazione mondiale, ma nel Pride e nelle bandiere LGBT è fondamentale che tutti si possano sentire rappresentati. 

Questa bandiera rappresenta le persone intersessuali, ovvero che non mostrano tutte le caratteristiche biologiche del maschio o della femmina o presentano una combinazione delle due caratteristiche alla nascita.
La bandiera è stata ideata con l’intento di non utilizzare colori normalmente associati ad un genere, come rosa o blu, scegliendo invece colori mai associati prima ad un genere sessuale, come il viola e il giallo. 

Polysexual Pride Flag

Questa bandiera simboleggia l’attrazione per generi diversi che rappresenta attraverso tre colori: il rosa per l’attrazione verso il genere femminile, il blu per l’attrazione verso il genere maschile e il verde, nel mezzo, per l’attrazione verso generi che non appartengono al genere binario. 

Asexual Pride Flag

Così come esista la bandiera per simboleggiare l’attrazione per generi diversi, la Asexual Pride Flag esiste per rappresentare tutte quelle persone che si definiscono asessuali e che non provano attrazione sessuale per nessun genere. 

Pansexual Pride Flag

Infine la Pansexual Pride Flag, creata nel 2010, racchiude il concetto di pansessualità ovvero un orientamento sessuale che comporta l’attrazione emozionale, romantica e/o sessuale verso un individuo senza dare importanza al suo sesso e al suo genere. 

È composta da tre colori: il rosa che rappresenta le ragazze, il blu che rappresenta i ragazzi e il giallo che racchiude tutte le persone che si definiscono non binarie o dal genere non definito.